Basi segrete e antiche città su Marte nascoste con Photoshop

★ Ultimi Misteri di Marte ★

Per chi ha una discreta conoscenza di Photoshop, non è difficile individuare lo strumento utilizzato per eclissare certi particolari sulle immagini, ovvero il timbro clone, insieme ad altri pennelli come la sfocatura e lo sfumino. Strumenti che, apparentemente, sono stati applicati prima di rendere pubbliche le mappe su Google Earth, attraverso cui chiunque può esplorare virtualmente la superficie marziana.

Diverse sono state le incursioni su Marte, da parte della NASA, e ben poco di interessante è stato rivelato da queste spedizioni, tranne la celebre faccia su Marte (che si dice sia opera degli Anunnaki) o quelle piramidi che sembrano avere una collocazione molto simile a quelle egizie, ma in questo caso risulta che siano semplici rocce appuntite, sostanzialmente piccole che però riprese da una certa angolazione sembrano grandi quanto quelle di Giza. Anche quell’essere umanoide avvistato sulla superficie del pianeta non ha dato grande significanza, dato che potrebbe essere di tutto, con venti e giochi di luce che imperversano sul suolo marziano.

Per quanto riguarda invece queste anomalie nei pixel (punti che formano un’immagine), le quali mostrano distintamente una scarsa fluidità e naturalezza del territorio, si potrebbe azzardare qualche teoria veramente interessante. La NASA, però, ovviamente non si pronuncia, anche se pare sia la diretta responsabile di questa manipolazione, quindi è possibile che, prima di dare notizie eclatanti e tendenzialmente terrificanti per il cittadino medio, voglia essere sicura su quello da divulgare, sull’attendibilità di determinate teorie che bisogna prima di tutto verificare.

Infatti non è impossibile che Marte, prima di “morire”, sia stato abitato da altre civiltà, come qualsiasi altro pianeta della nostra galassia, ma francamente non sarebbe una notizia talmente sconvolgente da divulgare. Dopotutto, saremmo seriamente dei mitomani se pensassimo di essere gli unici abitanti dell’Universo, che non ci siano o non siano mai esistite altre civiltà, altri pianeti popolati da esseri viventi, e d’altronde sarebbe una cosa spaventosa, la consapevolezza di essere soli in tutto l’Universo.

Perciò in fondo non ci sarebbe motivo di camuffare queste interessanti testimonianze con sistemi grafici che, chiunque mastichi un po’ di Photoshop, potrebbe tranquillamente sbugiardare. Forse, non è stata una mossa molto intelligente, oltre che insensata, allora sarebbe stato meglio non mostrare nulla, e preservare così la propria credibilità.

★ Testi originali di Video&Magie ©, data 29 agosto 2017

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