Il Menhir di Tramonti: la Stonehenge di La Spezia
Chiamato anche Pietra del Diavolo, un tempo i contadini cercavano di evitare la zona poiché convinti che fosse infestata da oscure entità, infatti questo antico menhir presenta una croce in metallo infilata sulla sua sommità, chiaro tentativo di esorcizzare questo simbolo pagano e dunque malefico. Le leggende dicono che, durante i Sabbat, le Streghe danzavano intorno al menhir e compievano puntualmente i loro rituali pagani.
Luogo di riposo dei viandanti, deve il suo macabro soprannome a una leggenda di molti secoli or sono, quando un gruppo di essi stazionò sulla collinetta affianco al sentiero per passare la notte, prima di riprendere il viaggio. D’un tratto, il fuoco si spense per via del vento improvvisamente ululante e restarono avvolti dall’oscurità, una scena terrificante che li terrorizzò a sufficienza: la figura del Diavolo comparve ai loro occhi con una truce espressione, per aver invaso la sua dimora.
A prescindere dalla leggenda, si dice comunque che nel luogo apparissero luci dal nulla, sprazzi turbinosi di fuoco, e che si potessero incontrare le anime dei defunti, proprio durante il Solstizio d’Estate in cui si assottiglia il velo tra i due mondi, quello terreno e quello dei morti. Sembra inoltre che ai lati della Pietra del Diavolo ci fossero altre due pietre, più piccole, di cui una spezzata ancora visibile accanto al menhir.
A pochi passi, si trova una sorta di dolmen, e si racconta che fosse un rifugio dei contadini anche se piuttosto basso e stretto. Oppure, potrebbe essere semplicemente un monumento funerario di quell’epoca, dato che tutta la zona, resta ancora un antico mistero non totalmente svelato.
Durante il Solstizio d’Estate, esattamente il giorno del 21 giugno, il Menhir di Tramonti proietta la sua ombra su un lungo muretto di pietre grezze posizionato proprio davanti ad esso, al di là del sentiero che li divide. Evento particolare e soprattutto strano, poiché accade solo ed esclusivamente in occasione del Solstizio.
Il primo a studiare la struttura fu Ubaldo Mazzini, uno storico di La Spezia, nel 1920. Questo antichissimo menhir alto circa 2 metri e mezzo che pesa quasi 4 tonnellate, si trova a Biassa (La Spezia), sul Monte Parodi, e secondo Mazzini aveva probabilmente una qualche funzione astronomica ed energetica, come tutti i menhir dell’era preistorica e come lo stesso complesso astronomico (e non solo) di Stonehenge. Con esso, probabilmente s’intendeva scandire le stagioni, l’arrivo dell’estate e dunque della stagione del raccolto.
★ Testi originali di Video&Magie ©, data 20 giugno 2017 ★