La Sacra Sindone e la ricostruzione del volto di Gesù
La Sacra Sindone, o Sudario di Gesù, sarebbe il telo di lino in cui fu avvolto Gesù dopo la sua morte, anche se anticamente ogni telo (o lenzuolo) di lino veniva sempre chiamato allo stesso modo, ovvero con il termine sindone. Aggiungere sacralità alla definizione va poi a contrassegnare che quella sindone è unica, ed è col tempo diventata sinonimo di telo funebre.
La Sacra Sindone è attualmente conservata nel Duomo di Torino, dopo varie vicissitudini che l’hanno vista viaggiare da un luogo all’altro, durante i secoli. Si trova a Torino perché, nel 1562 la capitale del Ducato di Savoia fu trasferita da Chambéry (Francia) a Torino, e i Savoia, che avevano acquistato la Sindone nel 1453 dalla figlia del Cavaliere Goffredo di Charny, il primo proprietario conosciuto di questo sacro oggetto, la portarono con loro a Torino. Il Cavaliere non seppe mai dire come fece ad entrarne in possesso, o più che altro tacque sulla provenienza, dato che l’autenticità del sudario era comprovata da una raffigurazione dello stesso su uno stemma della casata del Cavaliere.
La Sindone fu trasportata a Torino nel 1578, ma non fu la sua sede definitiva, perché durante guerre e battaglie fu spesso spostata per essere protetta, o anche sottratta, benché alla fine sia stata sempre recuperata. Tuttavia, per una serie fortuita di eventi è ritornata a Torino, quindi ciò significa che quello è il suo posto, ed è probabilmente per questo che la Chiesa non si è mossa per averla in Vaticano.
Nel filmato viene mostrata l’elaborazione fatta al computer per ricostruire le sembianze del corpo impresso sulla Sacra Sindone, che la Chiesa sostiene sia di Gesù, nonostante che le datazioni al carbonio dimostrino che il sudario risalga al XIII / XIV secolo (all’incirca tra il 1260 e il 1390 dopo Cristo). Tuttavia l’immagine ricavata dalla Sindone corrisponde alla narrazione biblica della crocifissione, anche se all’epoca il crocifiggere era pratica comune, pertanto non si può essere totalmente certi dell’appartenenza di questo sudario.
La Chiesa non recede comunque dalle sue convinzioni, dati i segni che rappresentano fedelmente la Passione di Cristo, ossia tutte le sofferenze e le torture subite da Gesù fino alla sua crocifissione, nonché la sua agonia che lo ha condotto alla morte e in seguito alla resurrezione. C’è da dire, però, che inizialmente la Chiesa si dimostrò scettica, secondo un’indagine del vescovo di Troyes che nel 1389 scrisse al Papa testuali parole: è artificiosamente dipinto in modo ingegnoso.
All’interno del memoriale, il vescovo aggiunse poi che il telo non era opera di un miracolo ma della mano umana, e di aver conosciuto lo stesso artefice dell’inganno. Eppure, il nome di questo presunto artefice non fu mai rivelato e dunque l’indagine cadde nell’oblio, lasciando il posto ad una convinzione man mano crescente che quella sia la vera sindone di Gesù.
★ Testi originali di Video&Magie ©, data 7 luglio 2016 ★