Lo Specchio delle Fate, magia nella Foresta di Brocéliande
La Foresta di Brocéliande è una delle foreste più magiche al mondo: qui c’è la tomba di Mago Merlino, la casa di Viviana, Dama del Lago, la Fontana della Giovinezza, castelli infestati da fantasmi e tutti luoghi sacri alle Fate. Questi luoghi, che si trovano in Alta Bretagna (Francia), testimoniano anche il passaggio di Re Artù, dei suoi cavalieri e del mitico Ciclo Arturiano, ovvero quel periodo storico che vede come protagonisti Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda.
Lo Specchio delle Fate (nome originale Le miroir aux fées) si trova nella Valle senza ritorno, ed è un delizioso laghetto che sembra davvero uno specchio, dato che la vegetazione all’intorno è così fitta da non consentire al vento di muoverlo, nemmeno di accarezzarlo lievemente: questa particolarità gli ha dato il nome. Le Fate, che possono prevedere il futuro, gettavano semi di frumento nel lago per leggere il destino degli uomini, come sostiene la leggenda, ma in tempi antichi le Fate erano identificate con le tre Moire (le Parche secondo la Mitologia Romana), ossia le tre dee che filavano il destino degli uomini decidendone la sorte.
La Valle senza ritorno invece è così chiamata perché, secondo la leggenda, la Fata Morgana (o per altri Viviana, dato che spesso vengono confuse con la stessa persona) vi imprigionava gli uomini infedeli, dopo che fu tradita da uno dei suoi amanti che incontrava in questo luogo. Terribile fu la sua vendetta, poiché non punì solo lui bensì tutti i cavalieri che non erano fedeli alle loro dame.
Lancillotto, però, che era sempre stato fedele alla sua Ginevra, riuscì a liberare i cavalieri dalla maledizione, dato che solamente gli uomini fedeli potevano attraversare la valle senza restarne imprigionati, mentre tutti gli altri rimanevano rinchiusi in una bolla d’aria senza tempo e senza cognizione. Al suo passaggio Lancillotto li liberò, essendo immune al sortilegio, e l’incantesimo si spezzò.
L’amante di Morgana però non ebbe buona sorte, considerando che era stato trasformato in una roccia insieme alla donna con cui il cavaliere aveva tradito la Fata, una roccia suggestiva che ha il nome di Roccia dei falsi amanti. È tuttora imprigionato lì, proprio come Mago Merlino.
Le leggende che animano la foresta sono innumerevoli, e le Fate non ne guadagnano in immagine, poiché quasi tutte le fanno apparire come esseri vendicativi e crudeli. Si parla di Fate che uccidono le proprie sorelle che dimoravano nel lago per salvare il proprio amore verso un mortale, sempre un cavaliere, affinché la loro esistenza non fosse svelata. Faide tra Fate quasi cruente e conflitti senza esclusione di colpi.
Tuttavia, è probabile che queste leggende fossero nate per l’improvvisa sparizione di viandanti che attraversano la foresta, piena di pericoli e di animali selvatici. Anche la vegetazione fitta contribuiva a smarrire il sentiero, consentendo così ai cavalieri di non fare più ritorno, e la colpa veniva conseguentemente attribuita alle Fate, gli Spiriti della Natura che governavano la foresta.
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