La Roccia delle Fate e la Leggenda della Dama del Lago

Nome originale Roche aux Fées, la Roccia delle Fate si trova nei pressi di Rennes, in Alta Bretagna (Francia), ed è un dolmen “a corridoio” lungo circa 20 metri, ha una larghezza di 6 metri ed è alto fino a 4 metri. L’epoca esatta della costruzione è sconosciuta, ma si ipotizza che risalga al Neolitico (tra il 2000 e il 3000 a.C.): è composta da 41 blocchi di pietre e, al suo interno, presenta quattro stanze (non se ne conosce la ragione, forse indicanti il numero delle stagioni, dato che le Fate sono dirette emanazioni della Natura).

La Roccia delle Fate è uno dei più grandi dolmen al mondo, infatti ancora ci si chiede, tra gli studiosi, come queste pietre che arrivano a pesare fino a 40 tonnellate ciascuna siano giunte fin lì, essendo la costruzione eretta in una zona praticamente boschiva. La leggenda invece lo sa, dice che sono state le Fate a trasportarle fino a lì, e che il tutto sia avvenuto in una sola notte… ma perché?

Ebbene, fu una disposizione di Viviana, la Dama del Lago, che commissionò tale incombenza alle Fate, le quali usarono la loro magia per prelevarle da lontano e spostarle in quel luogo. Infatti, caso strano ma forse non troppo, in quella stessa regione, nella Foresta di Brocéliande si trova la tomba di Mago Merlino, un altro dolmen (tomba megalitica), notevolmente più piccolo, dove egli fu intrappolato dalla stessa Viviana, diventando simbolo del loro amore per l’eternità.

Si dice, peraltro, che per interrogare le Fate sul proprio amore, gli innamorati debbano posizionarsi uno di fronte all’altro, alle parti opposte della Roccia, e contare silenziosamente le pietre della struttura: se avranno contato lo stesso numero, allora il futuro della loro unione sarà radioso. Simbolo dell’amore universale, dunque, la Roccia è uno strumento magico delle Fate, anche se dagli archeologi viene considerata semplicemente un monumento funerario, come tutti gli altri dolmen dell’era preistorica, benché solitamente un dolmen abbia una stanza sola, al contrario della Roccia delle Fate che ne ha ben quattro.

La leggenda afferma, comunque, che quando arriva la notte, appena sceso il crepuscolo, se si ha l’accortezza di non far rumore, ascoltando in silenzio il magico scorrere della vita della Natura si può avere l’opportunità di vedere le Fate. Esse sono ancora lì, accanto alla Roccia, a preservare la sacralità del luogo, e chi ha l’animo buono e puro, come quello di un bambino, può sicuramente sperare di avere un contatto visivo con loro.

★ Testi originali di Video&Magie ©, data 30 agosto 2016

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