L’indovinello del Mago e i tre Cavalieri

Bisogna essere proprio dei maghi per risolvere questo indovinello perché neanche il 5% delle persone riesce a rivolverlo. Ricorda un po’ il famosissimo indovinello di Einstein, dove si deve calcolare a chi appartiene il pesce rosso, ed anche lì non è granché facile, tant’è che la percentuale degli indovinanti è piuttosto bassa.

Questo indovinello comunque è davvero carino, perché viene sottoposto sotto forma di favola, con il solito re che voleva dare la sua amata figlia in sposa. In questa occasione, però, non c’era un bel principe bensì tre affascinanti cavalieri, tutti intelligentissimi e per questo il re ricorse all’intervento dei suoi maghi di corte, per studiare una prova molto difficile che avrebbe fatto emergere il loro valore.

Questo perché, alla principessa in questione non interessava di sposare il più bello, bensì il più intelligente, e può rappresentare pertanto anche una favola a risvolto educativo per i bimbi, o forse più per gli adulti, vista la società moderna in cui tutto è finalizzato alla bellezza e quindi all’apparenza, perdendo pian piano quei valori che invece sono essenziali. Infatti, quando su una bilancia si dà troppo peso ad una determinata cosa, inevitabilmente l’altra, che sarebbe il suo contrapposto, perde sensibilmente peso, fino a diminuirne anche l’importanza.

Uso comune è, purtroppo, distinguere la bellezza dall’intelligenza, quando invece possono benissimo andare d’accordo, senza forzatamente creare questa dualità, come se una persona “bella” non possa essere anche intelligente e viceversa. L’indovinello in oggetto ce ne dà uno spunto, un ottimo spunto di riflessione perché i cavalieri non sono solo intelligenti, ma anche bellissimi.

Orbene i cavalieri, essendo tutti molto intelligenti indovinarono all’istante ogni indovinello che fu loro presentato. Il re, un po’ interdetto dalla singolare situazione che si venne a creare, decise di interpellare un mago estremamente saggio che avrebbe di certo risolto l’impasse.

Allora cosa fece questo mago? Prese cinque scudi di uguale peso e dimensione, ma di diverso colore: due erano neri e tre erano bianchi. I tre cavalieri furono bendati e sulla schiena di ognuno venne posto uno scudo a caso. Ed ecco l’indovinello: ciascun cavaliere doveva indovinare il colore dello scudo che aveva sulla sua schiena.

Per far ciò, i cavalieri furono messi in fila, uno dietro l’altro, in maniera che si guardassero la schiena. Dunque un cavaliere poteva guardare la schiena degli altri due, uno poteva guardare la schiena di colui che aveva davanti e l’ultimo, invece, non poteva guardare la schiena di nessuno.

Visto il tranello, poiché l’indovinello venne preso sottogamba dal primo cavaliere, avendo potuto vedere gli altri due, egli disse un colore a intuito, senza alcuna spiegazione logica. Fallì.

Il secondo, che provò ad indovinare, ebbe lo stesso risultato. Il terzo, infine, che aveva ancora la benda sugli occhi, si recò dal saggio con la sua risposta e vinse la sfida. Come fece? E qual era il suo colore?

Pensateci un attimo e vedete se riuscite a capirlo, la risposta è nel filmato sottostante ma riflettere sulla soluzione è proprio lo scopo dell’indovinello, anzi, di tutti gli indovinelli, perché stimolano ad usare una parte importante del nostro cervello che, per non atrofizzarsi, va anch’esso allenato. Insomma serve anche una ginnastica per la mente e, fatta in questo modo, senza quegli esercizi barbosi e sistematici che annoiano soltanto, diventa divertente e fantasiosa mantenendo comunque ferma la sua utilità.

★ Testi originali di Video&Magie ©, data 9 dicembre 2015

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1 commento
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    Franca / 1 novembre 2018

    Bello l’indovinello peccato che i pretendenti anche se vengono bendati possono vedere!

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