La nascita di un pulcino ★ Il pollo e il suo triste destino

Tra tutti gli ovipari, sicuramente gli uccellini e i pulcini sono i più teneri, nel momento in cui vengono al mondo. Anche dopo, prima di perdere il loro piumaggio da neonati, sono una vera meraviglia, sia per il colore che per quel delizioso verso che fanno, pio pio.

Quando li vediamo cresciuti infatti, nelle vesti di galline schiamazzanti, non fanno così tenerezza come quando sono appena nati, anzi una gallina per certi versi può essere fastidiosa, ed è per questo che nel gergo popolare viene spesso usata per indicare una persona sciocca e irritante, che non ha nessuno spessore. Ma gli animali, qualunque sia la razza, sono sempre fantastici, sebbene qualche volta possano farci arrabbiare, o spaventarci, ma non bisognerebbe mai denigrarli, e nemmeno sfruttarli per scopi poco onorevoli.

Il pulcino, in particolare, nella cultura indica simbolo di purezza e ingenuità, al contrario della gallina, e dunque del pulcino cresciuto, che popolarmente assume connotati diametralmente opposti. Anche il gallo in verità, non ha una buona nomea, così come riportano certi aneddoti, come il detto sul “gallo del pollaio”, paragonato al macho di turno che vuole primeggiare in mezzo ad uno stuolo di gallinelle.

Questa specie è assai particolare, nonostante sia uno degli animali domestici più comuni (con maggior precisione “da cortile”), in quanto la sua classificazione è abbastanza particolareggiata. Si chiama pulcino quando è piccolo (fino a 4 mesi circa), pollo finché non diventa maturo (da pullus = animale giovane), e gallo o gallina quando è adulto. Inoltre ci sono diverse varianti, tra galletto, gallo ruspante e cappone, ma la distinzione è più che altro per i maschi. Per la femmina c’è un solo nome, che è chioccia quando diventa mamma.

Poi ci sono le razze, che sono ancora più particolareggiate, ognuna delle quali ha un nome specifico. Abbiamo le razze da uova, da carne, da ornamento, da combattimento, le nane, le intermedie, le giganti, quelle americane, asiatiche, inglesi, si distinguono anche in base al colore delle zampe e della cresta, nonché dell’uovo da cui nascono.

Insomma, se quando pensate alla gallina immaginate un animale standardizzato, estremamente comune, sappiate invece che si tratta di un animale che presenta un’infinità di caratteristiche differenti. C’è da puntualizzare, tuttavia, che certe distinzioni vanno fatte in base al loro ruolo nella vita degli uomini, e forse è l’animale più sfruttato che esista al mondo, senza contare il modo in cui viene messo in atto tale sfruttamento: i polli vengono ammassati in stanze ristrette con quasi neanche un filo d’aria a disposizione, quasi attaccati l’uno all’altro senza un centimetro di spazio vitale.

Questo purtroppo è il destino degli animali destinati al macello, ma se mentre i bovini e gli ovini possono godere di qualche momento di libertà all’aria aperta, benché sempre recintati o comunque reclusi, i poveri polli questo privilegio non lo hanno. È triste, però finché ci si nutrirà di questi animali non c’è verso di poter cambiare la situazione.

★ Testi originali di Video&Magie ©, data 9 settembre 2016

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