Perché si festeggia il 1° Maggio? ★ Storia della Festa dei Lavoratori
★ Significato della Festa del Primo Maggio ★
Il 1° Maggio è una festa universale, come l’8 Marzo, e come l’8 Marzo proviene da un tragico fatto storico, che stavolta vide coinvolti un gruppo di operai di Chicago, che durante una manifestazione intendevano far valere i loro diritti, i diritti del lavoratori, che fino a quel tempo, nel 1886, erano pressoché nulli. Gli operai lavoravano fino a sedici ore ogni giorno, non erano fisicamente tutelati e le condizioni erano seriamente pessime, quasi sfruttati come schiavi o peggio come degli oggetti, le morti sul posto di lavoro non si contavano e le famiglie venivano ridotte sul lastrico.
La manifestazione fu repressa con la violenza e non mancarono vittime, a tal punto che fu rinominata col nome di Massacro di Haymarket (o Rivolta di Haymarket), tuttavia lo spunto per farne nascere una festa, la Festa del Lavoro, fu ripreso tre anni dopo, nel 1889, a Parigi, dove nacque ufficialmente questa celebrazione. Avvenne in occasione di un congresso internazionale, che si svolse proprio nella capitale della Francia, dove si avanzarono varie proposte per migliorare le condizioni dei lavoratori, a partire dall’orario lavorativo che si richiese fosse ridotto ad otto ore. Ci fu uno sciopero generale, come atto di forza, ma anche qui numerosi furono i dissensi, i governi si ribellarono però alla fine, il primo maggio dell’anno seguente diversi Paesi aderirono all’iniziativa, proclamando la festa dei lavoratori.
In Europa e in gran parte del mondo lo è ancora, tranne che negli Stati Uniti, dove viene festeggiata in settembre, nel primo lunedì del mese. In Italia, invece, fu abolita con il Fascismo, o più precisamente fu spostata al 21 aprile (nel 1923), assorbita dalla festività della nascita della capitale italiana, Roma, fondata nel 753 a.C. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la festa dei lavoratori fu ripristinata il 1° maggio, nel 1947, e da allora non è stata più cambiata.
Se andiamo indietro nel tempo, già nel 1855 in Australia era partita la concezione che l’orario quotidiano ideale di lavoro fosse di 8 ore, ed infatti è proprio lì che nacque la convinzione che una giornata dovesse essere divisa in tre parti: 8 ore di lavoro, 8 ore per se stessi ed 8 ore per il riposo. La battaglia per i diritti dei lavoratori iniziò proprio in Australia, ma ebbe sicuramente meno ripercussioni, essendo un movimento abbastanza pacifico che non fu represso con il sangue.
Oggi la Festa del Lavoro non è più un’occasione in cui far valere i propri diritti, anche con la forza, poiché fortunatamente i tempi sono cambiati, è perlopiù un simbolo e un giorno della memoria, in cui ci si riposa, ci si diverte e ci si ricorda. A Roma, ad esempio, leggendario è diventato il Concerto del Primo Maggio, indetto dai sindacati e le associazioni che tutelano la classe lavoratrice, i quali ogni anno organizzano una manifestazione canora rivolta prevalentemente ai giovani, che sono il futuro della nostra società, e in qualche modo devono essere educati e resi partecipi delle drammatiche radici storiche che hanno formato il nostro tempo.
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